L’omelia di Papa Francesco: “Senza il bello il Vangelo non si può capire”.
CITTA’ DEL VATICANO – Durante l’omelia della Santa Messa di giovedì 7 maggio 2020 Papa Francesco ha voluto rivolgere il proprio pensiero agli artisti “perché ci fanno capire cosa è la bellezza e senza il bello il Vangelo non si può capire. Ho ricevuto una lettera di un gruppo di artisti che ringraziavano per la preghiera che noi abbiamo fatto per loro“.
L’omelia di Papa Francesco
Nell’omelia il Pontefice ha commentato il Passo degli Apostoli precisando che “quando Paolo spiega la nuova dottrina per annunciare Gesù parla della storia della salvezza […]“.
“Il cristianesimo – ha aggiunto Bergoglio citato da Vaticannews – non è solo un’etica. Ha dei principi morali, ma non si è cristiani soltanto con una visione etica. E’ di più. Il cristianesimo non è un’élite di gente scelta per la verità. E’ appartenenza ad un popolo scelto da Dio gratuitamente. Se noi non abbiamo questa coscienza di appartenenza a un popolo saremmo cristiani ideologici, con una dottrina piccolina di affermazione di verità, con un’etica, con una morale. Oppure, ritenendoci un’élite, ci sentiamo parte di un gruppo scelto da Dio, gli altri andranno all’inferno o se si salvano è per la misericordia di Dio, ma sono gli scartatati. Se noi non abbiamo una coscienza di appartenenza a un popolo noi non siamo dei veri cristiani […]“.
Francesco: “La deviazione più pericolosa è la mancanza di memoria di appartenenza ad un popolo”
Nel finale della sua omelia il Pontefice ha ricordato ai fedeli che “la deviazione più pericolosa è la mancanza di memoria di appartenenza ad un popolo. Quando questa manca vengono i dogmatismi, moralismi, eticismi e movimenti elitari. Manca il popolo“.
“Un popolo peccatore sempre, tutti lo siamo – ha concluso Francesco – ma che non sbaglia in genere, che ha il fiuto di essere un popolo eletto, che cammina dietro una promessa che ha fatto un’alleanza che lui forse non compie, ma sa“.
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